“Respiriamo l’aria, è la primavera”.
Citava una canzone, quando ero più giovincella ed andavo a scuola.
Mi divertiva un sacco entrare in classe, prima della lezione e cantare questa canzone, perchè segnava l’inizio di una nuova stagione: di uscite con le amiche, di sorrisi, di giochi, di vestiti più leggeri e colorati.
La primavera e l’autunno sono tra le mie stagioni preferite, per i colori, i profumi, i suoni.
Mi piace perchè la natura intorno a noi inizia a cambiare, le temperature si riscaldano, anche se per l’abbigliamento è sempre bene utilizzare il metodo “a cipolla”.
In questa stagione si possono fare un sacco di attività: camminate, escursioni nel nostro Altopiemonte, degustazioni nelle vigne, partecipazione di eventi all’aperto.
Ecco a voi alcune curiosità delle tradizioni dell’Altopiemonte, una mia novità e consigli.
Il Ciliegio Giapponese di Novara
Uno dei primi segnali dell’arrivo della primavera nel novarese è rappresentato dalla fioritura del ciliegio giapponese a Novara, in Via Marconi.
Sì, perchè a Novara è presente un ciliegio proveniente dal Giappone, che porta un pò della magia della Hanami giapponese in questa stagione.
La storia di questo albero risale a circa 80 anni fa, quando Giacomo Fauser, ingegnere chimico, figlio di Felice, proprietari delle “Fonderie Fauser” impiantate a Novara, scoprì un nuovo metodo per la produzione dell’ammoniaca da impiegare negli impianti industriali.
Questa scoperta, dopo la collaborazione con la Società Montecatini, lo portò in giro per il mondo, tra cui anche in Giappone.
L’albero in questione è stato portato da una delegazione giapponese che venne in visita a Novara, portando come omaggio all’Ingegner Fauser un ciliegio, che fu piantato nel giardino delle fonderie.
Quando l’area fu successivamente venduta, nel 1938, Fauser impose come vincolo che l’albero non fosse mai abbattuto e da 80 anni fiorisce in Via Marconi, annunciando l’arrivo della primavera come in Giappone.
Una storia legata ad una pianta, che ci aiuta a conoscere di più una parte della storia novarese e della genialità.
Questo ciligio mia ha permesso di approfondire la storia di “Giacomo Fauser”, a cui è intitolata la famosa scuola “Istituto Tecnico Industriale G. Fauser”
Il Mio Nuovo Look
Come promesso, quando ho aperto questo blog, il mio logo cambia con la stagionalità, perchè rappresenta me e giustamente in primavera non si può stare con il dolcevita…e quindi via di T-Shirt a righe.
Mi piacciono un sacco le magliette con le righe di ogni colore, ma spesso non le acquisto perchè temo sempre per i lavaggi in lavatrice.
Ho già dovuto rinunciare a magliette e maglioncini perchè sbagliando lavaggio i colori si sono uniti diventando inutilizzabili e quindi preferisco non comprarne tante.
Sul logo questo problema non c’è…e quindi eccomi qui con la maglietta nuova.
Tradizioni Pasquali
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Vercelli
Il nostro Altopiemonte non spicca per tante tradizioni pasquali, ma ne abbiamo qualcuna che vale la pena conoscere.
Per il Venerdì Santo a Vercelli, ha luogo la “Processione delle Macchine”, che non è da intendersi come le automobili e qualcosa di profano.
Questa tradizione risale al 1883, ma in realtà precedentemente ogni confraternita del paese aveva una processione, ma solo in quell’anno il vescovo Broglia decise di riunirle tutte per il Venerdì Santo.
Le “macchine” in totale sono otto e sono delle grandi e pesanti sculture lignee colorate, costituite da impalcature sormontate dalle statue raffiguranti la Via Crucis, custodite nelle varie chiese della comunità cristiana.
Per l’occasione vengono portate ia spalla in processione lungo le vie della città.
Infine, la domenica di Pasqua alle 6 di mattina, avviene lo “Svelamento del Cristo” presso il Duomo di Sant’Eusebio.
Il crocifisso di epoca ottoniana, il giovedì santo viene coperto con una lamina d’argento e poi scoperto il giorno di Pasqua, per mostrarlo nuovamente ai fedeli.
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Oleggio
Il giorno di Pasqua, Oleggio fa un tuffo nella storia con la “Corsa della Torta”.
Si narra che le origini di questa corsa risalga a tempi lontai, quando gente straniera voleva saccheggiare e rapinare il nostro borgo.
I cittadini era ben al sicuro dentro le mura della città ed erano disposti a lottare per non rinunciare alla loro libertà.
Il capitano della forze avversarie, per smuovere la situazione ed evitare di essere sconfitti, lanciò una sfida ai giovani del borgo.
Vennero scelti i migliori per disputare una gara podistica, e ai vincitori sarebbe stato dato l’onore di decidere in merito all’esito della guerriglia.
La gara fu disputata in uno dei prati del borgo, sotto le fortificazioni di Porta Pozzol. chiamato il “Prato della Torta”, e fu vinta dai giovani di Oleggio, che liberarono la città dall’assedio.
La Corsa della Torta Oggi
La tradizione è stata poi ripresa dal 1970, aggiungendo anche un variopinto corteo in costume medievale, con un rappresentazione scenica, ogni anno diversa.
Il territorio Oleggese è stato suddiviso in quartieri e cantoni: Fornaci, San Giovanni con Santo Stefano, Bedisco, Portacompietra, Pozzolo, Valle, Portetta e Loreto.
I partecipanti sono celibi nati o figli di nati di Oleggio o residenti da almeno 5 anni.
Il percorso è di 800 metri e si snoda nelle vie cittadine con partenza e arrivao in Piazza Martiri: il via è dato dai rintocchi del campanile alle 17.
Il vincitore riceve come premio la “focaccia di frumento” (la cui antica ricetta rimane segreta nota solo a pochi mastri pasticceri) e il possesso per un anno del Palio della manifestazione.
In caso di vittoria per tre anni consecutivi dello stesso concorrente il Palio resterà definitivamente di proprietà del cantone o quartiere.
Dal 1994 è stato istituito, anche un mini Palio per i ragazzi e ragazze, che frequentano le scuole medie, ma con un percorso di 400 metri.
Le autorità comunali sono rappresentate dal Magistrato del Comune con la Castellana.
Legge il proclama e dà inizio alla gara e premia i vicintori.
Il capitano delle guardie sovrintende alla regolarità della gara podistica e alla consegna del Palio.
Infine la manifestazione si chiude l’atto di apporre le firme dei vincitori del Palio in un Albo d’Oro presso gli uffici comunali alla presenza della massime autorità cittadine.
Gironzolare con la primavera
Grazie all’arrivo della primavera, nel nostro Altopiemonte è possibile organizzare gite fuori porta.
Non entrerò nel dettaglio in questo post, ma vorrei solo darvi qualche suggerimento per le domeniche diverse.
Con le belle e lunghe giornate si può fare un giro al Lago Maggiore, visitando il maestoso “San Carlone” oppure prendere il traghetto e fare il giro delle Isole Borromeo.
Organizzare un pic-nic sul Mottarone o a Santa Maria Maggiore.
Insomma, anche fare una passeggiata ai Motti (colline) di Marano Ticino o nelle colline di Mezzomerico se si ha poco tempo o poca voglia di stare in macchina.
In queta stagione un posto che prediligo per la magia che scaturisce è il Lago d’Orta…sembra immergersi in una dimensione parallela e a pochi passi da casa.
Quindi non vi resta che uscire di casa e qualcosa da fare lo si trova sempre nel nostro Alto piemonte.
Ah ricordatevi di prendere le colombe per Pasqua dalla Panetteria Galfrascoli per festeggiare in modo delizioso.
A presto,
Jackie.