Ecco un’altra storia da raccontare del nostro Altopiemonte. Parliamo di una donna che ama il verde e la natura e si è scoperta appassionata di vigne.
E’ Antonella Coppola, che per amore della natura acquistò un bosco nel 2005 a Mezzomerico, realizzando il suo sogno di poter camminare nel proprio bosco, lontana dal caos di Castano Primo e dall’inquinamento e dedicarsi al verde.
Quando Antonella andò la prima volta ad ispezionare il bosco, insieme a colui che sarebbe poi diventato il suo mentore, Rosangelo Giustina, scoprì con stupore che all’interno del suo boschetto, era presente anche una vigna di uva mista.
Fu un vero e proprio colpo di fulmine!
La passione per il vino fu immediata ed iniziò a studiare da autodidatta le tecniche della viticultura, applicandole alla sua vigna.
Le prime bottiglie
Ad Antonella, si è poi aggiunto anche il figlio Andrea, entusiasta di aiutare e collaborare con la madre, nella creazione delle loro vigne e della loro cantina.
La prima vendemmia fu di 700 litri, coltivando mezzo ettaro di terra, oggi sono a 3,5 ettari e mezzo.
Le bottiglie nel 2009, furono imbottigliate manualmente da Antonella e Andrea con etichette casalinghe e furono regalate a parenti ed amici e fatte provare a qualche ristoratore.
E da qui iniziarono a comprendere che il vino che producevano non era solo vino da tavola, ma un buon vino da degustare e apprezzare.
Il terreno fu poi disboscato e vennero alla luce altri filari nel sottobosco, a dimostrazione che le colline di Mezzomerico sono sempre state destinate alla coltura della vite e di diversi alberi da frutto.
Hanno applicato per la coltivazione e la potatura della vite il metodo Guyot: questa tecnica permette di garantire un buon arieggiamento ed un’ottima esposizione delle foglie; richiede diversi interventi e attenzioni anche durante la stazione invernale. (Metodo Guyot)
La passione e la volontà di Antonella, una donna che voleva essere vignaiola non si è mai fermata, anche quando ha dovuto affrontare diverse difficoltà, sia per essere accettata sul territorio, sia per ottenere la certificazione di coltivatrice diretta CIA.
Non si è mai arresa, ha sempre lottato per raggiungere i suoi obiettivi con caparbietà e costsanza.
Oggi fa parte con orgoglio dell’Associazione “Le donne del vino”, in cui più di 800 donne associate si impegnano a diffondere la cultura, la conoscenza del vino e per valorizzare il ruolo della donna nel settore vitivinicolo. ( Le Donne del Vino )
Valori e qualità
Per Antonella e Andrea, la qualità è condizione sine qua non: cercano infatti di mantenere il prodotto più naturale possibile, grazie all’agricoltura integrata.
Un sistema agricolo di produzione a basso impatto ambientale, rispettoso della salute del consumatore, che cerca di utilizzare in primis tutti i mezzi naturali a disposizione, (come i movimenti terra con la zappa) e, se necessario, effettuare trattamenti mirati e con profilassi controllate.
L’obiettivo di Antonella e Andrea è avere sempre un’alta qualità, anche se a scapito dell’aumento dei volumi prodotti, effettuando sempre una scelta dettagliata dei grappoli da utilizzare per produrre il vino.
La loro differenziazione sta nel fatto che utilizzano un metodo di lavoro lento, che segua passo dopo passo il percorso di realizzazione del vino, è la caratteristica che rende la loro cantina diversa da molte altre.
Attualmente producono 20mila litri anno, il massimo che si sono prefissati è aumentare il terreno di coltivazione (e relativa produzione) a 4,5 ettari.
Oggi, la loro cantina a Mezzomerico è autonoma per il processo di produzione fino all’imbottigliamento, etichettatura, ormai atuomatizzati e possiede le proprie botti d’invecchiamento; se pensiamo come tutto è iniziato, è un grandissimo traguardo.
I nomi dei vini
Venendo ai nomi, non si può iniziare da quello dato alla cantina: Filadora.
La cantina si chiama Filadora perchè prende il nome dalla collina omonima, che è quella più illuminata dal sole e i cui filari, paiono fili d’oro.
Passiamo ai nomi scelti per i vini della cantina, di fantasia:
- Audace: perchè la prima volta hanno prodotto, per la prima volta una Vespolina DOC di sole 800 bottiglie. Pochi azzardano alla lavorazione di quest’uva in purezza, si tratta di un vino giovane, speziato, profumato.
- Nobile: Nebbiolo in purezza, Antonella voleva che rappresentasse la nobilità e l’eleganza del Nebbiolo.
- Ruber: Nebbiolo, Uva Rara, Croatina; significa rosso in latino, si tratta del primogenito in casa Filadora.
- Nobilior: Nebbiolo in purezza, si tratta del vino più nobile tra tutti quelli prodotti perchè ha un’anzianità di 2 anni in botte, in poche parole una riserva anche se, purtroppo, le colline novaresi non sono ancora autorizzate ad esporre tale dicitura.
- Nebrosé: Nebbiolo in purezza. Nel 2013 da un’eccedenza di produzione di uva Nebbiolo, decidono di provare a produrre il rosato e da qui dall’unione di Nebbiolo e rosé, nasce Nebrosé.
- La Contesa: Uva Bianca in purezza, essendo prodotta con uva Erbaluce, ma non potendo utilizzare questo nome perchè di proprietà di Caluso, Antonella ha deciso di ricordare che è un nome conteso.
Tutti i vini sono acquistabili in cantina oppure qui
Le Degustazioni
Siccome per Antonella e Andrea, la valorizzazione dell’Altopiemonte è fondamentale per il loro prodotto, hanno comprato una vecchia cascina nel centro di Mezzomerico trasfomandola nella loro cantina di produzione vitivinicola.
Hanno inoltre creato uno spazion per le degustazioni dei loro vini, che si possono prenotare per trascorrere una giornata immersi nel verde, degustando vini di qualità e ascoltando la storia di una passione vera.
I vini sono sempre accompagnati da prodotti di sola origine dell’Altopiemonte: collaborazione tra le realtà del territorio e la sua valorizzazione, sono infatti un’altra peculiarità di Antonella.
Non vi resta che andare a visitare il loro sito Filadora e prenotare una degustazione.
Le nuove avventure iniziano grazie al coraggio di buttarsi e credere fermamente in un nuovo progetto, anche se, all’inizio, magari visionario ed impossibile da realizzare.
Antonella è un esempio di coraggio, volontà e visione del futuro, in un ambiente difficile e statico, è stata in grado di scardinare le porte e riuscire nel suo progetto di realizzare un sogno.
Filadora e Il Roccolo due realtà di Mezzomerico, hanno storie diverse, ma unite entrambi dalla ricerca di qualità, innovazione e dalla continua passione a fare bene ed a valorizzare un territorio spesso sottovalutato.
Mi hanno appassionato molto e credo che le passioni vadano coltivate, proprio come il buon vino!